Ultimamente mi diverte il giochino che si fa sui social: farsi forza e coraggio a colpi di aneddotti, aforismi e meme bizzarri.
Se sei un imprenditore o stai pensando di avviare un’impresa lo avrai certamente notato.
- Steve Jobs iniziò la sua attività in un garage > pensa tu cosa puoi fare.
- Un ragazzino con un cappuccio in testa è diventato tra gli uomini più potenti del pianeta > anche tu puoi fare come Mark Zuckeberg.
- Prima di avere successo Coca Cola vendette solo 34 bottiglie > non scoraggiarti e vai avanti.
Cosa succede? Perché nessuno vuole vedere le cose come stanno?
Siamo di fronte al più grande equivoco di sempre, come scrive David McRaney:
“Ci si dovrebbe concentrare sul successo se si vuole avere successo.”
In altre parole: continuare a pensare al fallimento come “siamo quasi vicini alla soluzione” è il peggio che si possa fare.
Arriva un momento in cui non si distingue più ciò che è lecito e ciò che non lo è; insomma il fallimento ti seppellirà.
L’altro aspetto è quello che se vuoi il successo devi concentrarti sul successo. Semplice no?
“Cosa può portarmi a fare ed avere di più?” è il primo passo, seguito a ruota dal ricordare “sto parlando di me e della mia impresa, di nessun altro”.
Morale: vestirsi tutti i giorni con un golfino nero non farà di te il prossimo Steve Jobbs e sicuramente non ti aiuterà prendere un garage per emulare il suo successo.
Anzi se stai lavorando in un garage da 10 anni io qualche domandina me la farei!
Quello che non ti dicono ma dovrebbe essere la tua priorità
Gli atleti vogliono vincere. Per questo competono.
Gli imprenditori vogliono fare soldi. Per questo avviano un’impresa.
Certo conosco tante persone che praticano jogging per tenersi in forma o giocano a calcetto per svagarsi con gli amici. Ma è un’altra storia.
L’imprenditore, per definizione, si prende i rischi per avere una posizione migliore della media, guadagnare più della media, vivere una vita più soddisfacente della media.
O così o è un fallimento.
- Portare a casa un reddito pari a quello di un operaio non è il successo.
- Sarà anche difficile e sarà anche coraggioso riuscire a farlo ma non è il successo.
- Poteva andare peggio ma non è il Successo.
O è colpa tua o è colpa tua
Conosco tantissimi imprenditori che si sono ritrovati vecchi e poveri con questa mentalità.
Domani andrà meglio, dobbiamo resistere, è la crisi, è l’Italia.
E’ colpa delle tasse, è colpa dei clienti che non pagano, è colpa del commercialista, è l’Italia.
Vuoi sapere un segreto? E’ sempre colpa tua.
Volendo sintetizzare ecco cosa serve per avere successo nel mondo degli affari:
- Un prodotto o servizio che la gente vuole comprare
- Una giusta redditività del prodotto
- Eliminare tutto ciò che nuoce ai primi due punti
Tutto il resto conta molto meno e non vale come una scusa.
- Ti costa troppo fare quella determinata parte del prodotto? Esternalizza. Acquista ed assembla senza lamentarti.
- Il canone del magazzino è troppo caro? Cambia magazzino o trova un modo per comprarlo e non buttare soldi a vuoto ogni mese.
- Paghi troppe tasse e la tua impresa non può crescere? Cambia paese, non ti obbliga nessuno a startene lì impalato.
Proprio così: l’imprenditore spesso è triste e impalato
Giuro di non averla preparata: ho pensato all’imprenditore che se ne sta fermo col suo fallimento e mi è venuta fuori così: impalato.
Il fatto che ripensandoci assume anche altri significati? Casualità, forse.
Ma la sostanza non cambia: ognuno di noi deve reagire.
O mettersi l’animo in pace e dire “niente, va bene tirare a campare e vivere questa vita media”.
E tu che pensi di fare con la tua impresa? E della tua vita?