No, nessuna caccia alle streghe. Nessuna caccia allo straniero. Nessuna di quelle cose che sono state scritte con superficialità sui giornali.
Se sei un frontaliero o stavi per diventarlo o ti preoccupi del destino di amici e connazionali…tranquillo.
Ci sono alcune cose da sapere ma niente di allarmante per come lo stanno raccontando.
La Svizzera ama l’Italia (e non lo dico io)
Ama e compra prodotti italiani
Basta perdere un po’ di tempo e guardare i numeri per vedere che la Svizzera importa beni italiani in grande quantità, più che da ogni altro paese.
Ama gli italiani e li ha sempre accolti
Nel 2015, quella italiana è stata la comunità straniera che ha registrato il maggior aumento di immigrati, tornando ad essere la più numerosa con 315.157 persone. A fine 2015, il saldo netto di immigrazione è stato di 11mila unità in più. Rispetto alle cifre del 2009, nel 2015 è triplicato il numero di arrivi di italiani in Svizzera.
I cervelli che fuggono dall’Italia arrivano qui (in Svizzera)
Negli ultimi due anni sono in aumento i giovani laureati che non trovando un lavoro dignitoso varcano il confine. E quasi sempre sono ricompensati con incarichi dirigenziali e guadagnano, secondo le statistiche, sino al 10% in più rispetto agli “emigrati” prima del 2010.
Il referendum della discordia: facciamo chiarezza
Ci sono tre aspetti da analizzare e tenere a mente:
1) l’affluenza in Svizzera è stata davvero esigua, intorno al 45%.
2) Ad oggi non ci sono effetti concreti e dunque non cambia nulla. Lo ha detto anche se in modo polemico lo stesso ministro Gentiloni.
3) Gli slogan della discordia sono da attribuirsi ad un ristretto circolo di persone e personaggi politici.
Cosa pensano gli svizzeri e su cosa bisogna riflettere?
Da oltre 20 anni ho varcato il confine da italiano scontento ed oggi devo a questo paese, la Svizzera, la possibilità di essere riuscito a fare impresa e vivere in un luogo gratificante anche dal punto di vista familiare.
La stessa possibilità come detto, è stata data a migliaia di italiani e continua ad esserci.
La Svizzera però non è il paese da dove attingere senza voler dare nulla.
In passato è stato così; ancora viene assimilata ad un paradiso fiscale, losco, quando non lo è. Ed ancora oggi le famiglie italiane più ricche sono domiciliate qui senza avere apparentemente altri scopi.
Cosa è successo invece con i lavoratori?
Mi spiace dirlo ma anche per colpa di società estere, molte italiane, si è speculato sulle difficoltà (degli italiani) portando manodopera scarsamente qualificata e pagata male.
Se lavoro in Svizzera e guadagno 1000 franchi, per fare un esempio, vivo male; se torno in Italia la sera, se ci vivo, e se mi accontento di “campare alla giornata” posso vivere anche bene – discutibile ma è così.
I cittadini svizzeri sono semplicemente stanchi di questa situazione. Ne va anche della qualità della vita e della sicurezza.
Se si punta solo sui prezzi, sul salario basso, sfruttando il cambio ed il differente reddito medio, si avranno solo guai.
Succede così in ogni situazione. Arriverà sempre qualcuno con il prezzo più basso o con più disperazione…
Alla fine i risultati sono di lavori eseguiti male, con scarsa sicurezza, di persone scontente che varcano il confine come andassero in miniera (e per certi versi è così).
E’ inutile fare gli ipocriti.
Pensiamo a quanti italiani si lamentano degli immigrati che rubano il lavoro ( che poi non è mai così, perché svolgono mansioni che nessun italiano farebbe!).
Cerchiamo di essere onesti e soprattutto di avere le idee chiare. La Svizzera oggi è una possibilità perché:
- C’è la certezza del diritto
- Le leggi sono certe e rispettate
- Il sistema impresa funziona
- La qualità della vita è al top (in termini di salute le ultime sull’Italia sono da brividi)
- Tutti pagano le tasse ma le tasse sono eque e tra le più basse di Europa
E dunque?
Gli italiani che vogliono avere di più dalla vita o vogliono fare impresa per bene varcano il confine. Punto.
E’ questo o dobbiamo ridurre la Svizzera come…
p.s. se sei onesto termina tu la frase e decidi di conseguenza.