Se stai pensando di aprire un’attività, se sei ad un passo dal farlo o anche se stai semplicemente raccogliendo le forze e trovando il coraggio, allora dovresti pensarci.
Dovresti pensare di aprire la tua impresa in Svizzera. Ecco l’ho detto.
Prima di essere accusato di presunzione lasciami spiegare ed anche se non vorrai seguirmi, sono sicuro che ti servirà a qualcosa.
E’ chiaro che non posso parlare che bene del territorio elvetico. E’ lì che oltre 10 anni fa la mia vita è cambiata, a livello imprenditoriale e non. Ci sono tantissimi vantaggi fiscali ma soprattutto competitivi ed a tutti è chiaro che rispetto al belpaese abbia ormai non una ma parecchie marce in più.
Giuro che non voglio costringerti con la forza e non voglio persuaderti più di tanto. Voglio però che, se stai pensando di lanciarti nel mercato, ti fermi un attimo a ragionare sulle cose che contano.
Probabilmente tu pensi solo a
- Cosa vendere
- Come venderlo
- A quanto venderlo
- Ed altre domande giuste ma che non ti aiutano sino in fondo.
La domanda giusta è: a chi vendere?
E dunque comprendere effettivamente non solo chi sono i tuoi interlocutori ideali ma anche cosa pensano, cosa provano, cosa stanno comprando in questo momento. E quanti soldi hanno e quanta voglia hanno di spendere i loro soldi.
Anche se non vuoi venire in Svizzera è giusto dunque fare questi ragionamenti e comprendere che bisogna trovare un terreno fertile per prosperare.
Potrebbe essere la Russia o l’America o gli emirati arabi o una provincia poco distante da dove abiti. O il mondo se pensi di poter internazionalizzare tutto ( lì ci sarebbero sempre aspetti fiscali ed economici da considerare ma sorvoliamo).
Ragionando così si ottiene un duplice vantaggio:
- Si inizia con il target giusto e si evitano quei fallimenti da “prodotto giusto nel momento sbagliato”
- Si esce dal dilemma della perfezione o “ricerca della perfezione”
Alla ricerca della felicità
In effetti è paradossale come ogni imprenditore spenda tempo e soldi in grande quantità nel creare il prodotto perfetto senza comprendere che come in ogni cosa ci vuole sempre la “prova del 9”.
Nonostante la pianificazione sia sacrosanta, io parlo sempre di avvio ben pianificato, pianificare significa anche prendere in considerazione i cambi di direzioni, gli aggiustamenti ed una certa dose di flessibilità.
Dopotutto, le imprese che falliscono, oggi, sono proprio quelle che non si sanno adattare.
Se miri al successo, alla felicità, bisogna dunque prendere atto che, nonostante tutti i tuoi sforzi, ci sarà sempre qualcosa da sistemare a cose fatte.
Ma se hai scelto il target giusto ( o il paese giusto) saranno proprio i tuoi clienti a suggerirti cosa va e cosa bisogna migliorare.
La perfezione non esiste in fase di progettazione e la ricerca della perfezione a tutti i costi è solo il modo più veloce per procrastinare tutta una vita.
“C’è una citazione attribuita a Confucio che dice:
“Meglio un diamante con un difetto che un sasso, senza.”
Il consiglio più gettonato oggi, a detta di imprenditori di successo non di consulenti, è quello di trovare il proprio target e lanciarlo prima possibile sul mercato, in mano ai clienti.
Poi adattarsi e migliorare progressivamente andando a correggere i difetti.
Se hai pianificato bene sei in tempo ed hai tutte le possibilità per farlo.
Altrimenti continua a pensare…