“I falliti si dividono in due categorie: coloro che hanno agito senza pensare e coloro che hanno pensato senza agire.” John Charles Salak
L’obiettivo è farcela. Non farcela ogni giorno.
L’altro giorno ho parlato del fatto di come il fallimento sia diventata un opzione e di come sia cool dire “ok ci ho provato, fallire è normale”.
Oggi ho scoperto anche che ci hanno fatto un business sul business. Una sorta di giostra dei consigli che non hanno funzionato.
L’evento si chiama Fuckup Night ed ha fatto il giro già in 53 paesi, Milano compresa.
In effetti conoscendo gli errori, tracciando quelli comuni, si spera di riuscire ad evitarli. Ne avevo parlato anche in “ 18 motivi per i quali la tua startup potrebbe fallire”.
La domanda è ancora una volta: possibile che dobbiamo fallire per riuscire nell’impresa?
Ok il mondo è pieni di falliti che sono diventati milionari ma oggi a meno che non parliamo di startup talmente innovative da essere un salto nel buio, la cosa mi fa venire i brividi.
Un avvio ben pianificato, l’approccio che propongo ai miei clienti in Svizzera e chi intende delocalizzare, è studiato proprio per evitare che ci sia qualcosa che vada storto e qualcosa di talmente importante da non averci pensato.
Certo l’imponderabile è imponderabile ma se spendi anni della tua vita e poi, pronto a partire, scopri che quello che intendi fare non è legale, insomma in questo caso fatti una domanda e datti una risposta.
“ Che sono?” “ Un pirla”.
Insomma ci sono certe situazioni dove se non puoi prevedere tutto è possibile però studiarla per bene. Questo è da imprenditori e questo è l’approccio che continuo a preferire.
Se non si fallisce ce l’hai fatta?
L’altro punto interessante è ragionare su quali siano oggi i reali obiettivi per un’impresa media.
a) Non fallire entro 3 anni
b) Farcela ogni giorno in questo dannato mercato
c) Raggiungere gli obiettivi
La risposta che dai condiziona inesorabilmente il futuro della tua impresa.
Il problema è che molti imprenditori, startupper o come diavolo li vuoi chiamare, hanno iniziato a credere che oggi si possa sopravvivere nel mercato. Una strana riedizione del vecchio adagio “chi si accontenta gode”.
In realtà l’impresa nasce per essere grande e dovresti lottare ogni giorno affinché accada.
Se pensi di avviare un impresa con l’idea di provarci e la scusa già pronta non partire neppure.
Se pensi di sperimentare un nuovo modo per non raggiungere l’obiettivo, non buttare soldi e leggiti un giornale.
Se vuoi farcela pianifica e preparati a lottare.
Come superare il primo anno ed essere sulla buona strada
“La mia mentalità è quella di un samurai. Preferirei morire che fallire ” – Elon Musk
Dato che la maggior parte delle imprese che chiudono lo fanno entro tre anni e che la stragrande maggioranza lo fanno per motivi assurdi (prodotto sbagliato o obiettivi sbagliati) occorre intanto ragionare non alla giornata ma con un arco temporale più lungo.
Nel matrimonio si parla della crisi del settimo anno; nelle imprese possiamo dirlo: è il primo.
Ne ha parlato Neil Patel su Forbes proprio qualche giorno fa. Tra tanti consigli ne riporto uno semplice e sottovalutato.
#Tieni d’occhio l’obiettivo.
Se non si conosce il tuo obiettivo, non hai un obiettivo e non puoi articolare il tuo obiettivo, stop. Ma che cosa è un buon obiettivo?
- Qualcosa in cui si crede
- Una causa più grande di te
- Qualcosa che avvantaggia l’umanità
- Qualcosa che è veramente realizzabile
- Qualcosa che si può quantificare o misurare
Impara ad amare il rischio (di diventare grande)
Il rischio non è quello di aprire un’impresa senza ragionare. Ma quello di ragionare bene ed avere il coraggio di farcela.
Il vero rischio è prendere rischi sempre più grandi ogni giorno che si sta sul mercato.
Trovare il modo per fare ancora di più.
Delocalizzare dove potresti farlo meglio.
Trovare le persone giuste per raggiungere risultati più grandi.
Se non lo fai stai pensando solo al giorno dopo e non è la stessa cosa che fare impresa.
Allora imprenditore, cosa vuoi fare di grande?