È duro fallire, ma è ancora peggio non aver cercato di avere successo. (Theodore Roosevelt)
10 anni fa quando, dopo tante esperienze imprenditoriali, decisi di aprire la mia società di consulenza avevo un obiettivo: aiutare gli imprenditori italiani ad aprire una società in Svizzera. Era un paese che mi aveva stregato, io ero riuscito a portare il mio business ad un livello superiore e mi sembrava giusto ( e conveniente, chiaro) permetterlo ad altri.
10 anni possono essere tanti o pochi ma dopo i primi tempi iniziai ad avere un’altra visione di ciò che dovevo realmente offrire.
Aprire una società non basta, così come aprire un negozio non ti rende un imprenditore di successo.
La mia filosofia allora doveva puntare su un altro aspetto: fare impresa, fare impresa per bene.
n.b. Ciò anche in virtù di tante sedicenti agenzie che iniziarono a “vendere” la Svizzera come il paese dei balocchi, più in stile apriaziende che da un punto di vista consulenziale.
La mia nuova vision, mi guida anche oggi, consisteva dunque nel valutare preventivamente con attenzione ed agire successivamente con prudenza ed oculatezza.
Infatti, ciò che tutt’ora propongo ai miei potenziali clienti è sempre un avvio ben pianificato.
Un avvio ben pianificato? Che stranezza.
Non ti nascondo che molte volte il mio interlocutore rabbrividisce, diventa pallido ed ancora molte volte non diventerà mai un mio cliente ma preferirà aprire una società in tempi brevi ( nelle agenzie delle quali parlavo) e tornarsene ancora più velocemente da dove era venuto, triste e bastonato.
Se ti occupi di consulenza, di pianificazione o sei un Imprenditore mi capirai e sento quasi il tuo sostegno.
Ma perché fare impresa non viene capito? E perché si deve fare impresa così male?
Prima che ti dia la mia risposta basta vedere la statistica delle chiusure di attività in Italia per capirlo.
Le imprese si improvvisano sembrerebbe essere la motivazione più scontata ma non è così. E’ peggio, molto peggio.
Fare impresa sembra davvero abbia preso il significato di intraprendere un percorso rischioso al fine di raggiungere un obiettivo soddisfacente.*
Non si capisce cosa sia un rischio ( commerciale, fisiologico, dovuto ad una contingenza imprevedibile) e cosa sia rischiare.
Il problema insomma è che oggi chi fa impresa non solo rischia ma gioca proprio d’azzardo.
Se sei povero, se ti stai impoverendo è colpa Tua
Al rischio ed alle cattive abitudini, alla mancanza di cultura imprenditoriale è da attribuirsi questa situazione. Prima ti ho raccontato della mia idea di cosa significhi fare impresa, ti ho parlato di avvio ben pianificato. Bene non c’è da stupirsi se alla fine passi io per Folle. Ho fatto una ricerca veloce su Google per capirne il motivo.
Gente che cerca fare impresa, pianificazione, concetti legati all’imprenditorialità…media di 1000 ricerche mensili.
Gente che cerca “come diventare ricchi” 1900 ricerche mensili in media
Gente che cerca un modello da seguire, impresa di successo ad esempio… solo 10 ricerche al mese!
Come diventare ricchi veramente, cioè come diventare imprenditori degni di questo nome.
“Le persone di successo fanno ciò che le altre persone non hanno voglia di fare.”
Jeff Olson.
Nella mia esperienza ho potuto constatare che gli imprenditori che riescono in ciò che fanno sono quelli che hanno il coraggio di saper seguire le proprie idee. Ma anche di lasciarsi consigliare, di saper tornare indietro. Ci sono altri tratti che fanno la differenza e che influiscono fatalmente sulla tua condizione, sul fatto se diventerai ricco o rimarrai povero.
Te ne dico qualcuno con la speranza che ti ci rivedi ( o che ti ravvedi)
Definisci i tuoi obiettivi e focalizzati su uno alla volta.
Il 67% dei multi-milionari definisce e mette per iscritto i propri obiettivi, contro il 17% dei meno abbienti. Non solo. Più dell’80% dei ricchi è focalizzato nel raggiungimento di un solo obiettivo alla volta; al contrario l’88% delle altre persone disperde la propria attenzione su più progetti contemporaneamente. A quanto pare la prima abitudine delle persone di successo consiste nel sapere esattamente dove voler andare e concentrare tutte le proprie energie su questa singola meta. Tu come ti stai comportando?
Scrivi le tue attività giornaliere in una to-do list.
L’81% dei ricchi gestisce le proprie attività quotidiane grazie ad una to-do list. Solo il 19% dei poveri lo fa e spesso si tratta solo della lista della spesa.
Svegliati 3 ore prima di entrare in ufficio.
Il 44% dei benestanti si sveglia mediamente 3 ore prima di iniziare a lavorare. Tra i meno ricchi, questa abitudine è adottata solo dal 3% degli intervistati.
Parla meno ed agisci di più.
Dalle interviste condotte da Corley emerge che appena il 6% dei multi-milionari sparla, ovvero racconta a tutti cosa sta passando nella propria mente o quali sono i suoi progetti per il futuro. Al contrario il 69% delle persone che ha avuto meno successo ama chiacchierare di tutto e di più.
Cambia le tue convinzioni sulla fortuna.
Più del 90% dei meno abbienti è intimamente convinto che ricchezza e povertà sia solo una questione di fortuna o sfortuna. L’84% di chi ce l’ha fatta riconduce invece il proprio successo alle buone abitudini.
Chiama tua mamma per il suo compleanno.
Questa non te l’aspettavi vero? L’80% delle persone abbienti mantiene regolari contatti con le persone più care, contro l’11% dei meno ricchi. Compleanni, anniversari, ricorrenze: i milionari non perdono occasione per fare una telefonata alle persone che contano. Non solo: il 79% dei milionari dedica almeno 5 ore al mese per le attività di networking. Se vuoi realizzare il tuo successo, devi aiutare gli altri a raggiungere il proprio successo personale.
In Italia o in Svizzera l’importante è sempre fare impresa per bene!
A presto.
fonti: i consigli e le abitudini ricchi/poveri sono tratte da un’intervista apparsa sul Sole 24 ore, e magnificamente riproposta da efficacemente.com